Nada Cella, i nuovi esami, le vecchie testimonianze

palazzo omicidio

Il caso di Nada Cella continua a far discutere e questo, come dice la madre Silvana Smaniotto, oggi, sul Secolo XIX, coincide con la speranza di arrivare alla soluzione di un delitto di 25 anni fa.

Con la ripresa di vigore dell’indagine e l’iscrizione di una donna nel registro degli indagati, del caso si è tonata ad occupare, ieri sera, la trasmissione “Chi l’ha visto?”, con le testimonianze di madre e sorella della vittima e quella di una possibile testimone. Si lavora su tutte le tracce analizzabili rinvenute nello studio del commercialista Marco Soracco e sulle testimonianze di chi avrebbe visto una donna uscire dallo stabile di via Marsala la mattina del delitto. L’indagata, Annalucia Cecere, ha rifiutato di parlare alla trasmissione, dicendo all’inviato che avrebbe chiamato la polizia. Sono così stati divulgati in onda due audio inviati dalla donna alla criminologa che ha fatto riaprire il caso, per i quali Cecere potrebbe venire indagata, dice il Secolo, anche per minacce.