Salvacoste, i sindaci della riviera scrivono ai ministri

Santa Margherita Ligure - il Porto
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Lettera congiunta sul futuro delle crociere

Partita la missiva firmata dai sindaci di Santa Margherita, Camogli, Portofino e Rapallo sulle conseguenze del decreto “Salvacoste”: “Non si può colpire duramente un piano, quello turistico, che costituisce l’unica risorsa produttiva esistente”.

I sindaci di Santa Margherita, Camogli, Portofino e Rapallo hanno firmato insieme la lettera inviata al ministro delle infrastrutture Corrado Passera e al ministro dell’ambiente Corrado Clini in merito agli effetti del decreto interministeriale “salvacoste” sul turismo crocieristico. Nella  missiva, i sindaci parlano di “timore” relativamente ai possibili scenari aperti dal decreto: “I nostri approdi hanno visto transitare negli ultimi 5 anni più di 300mila crocieristi ed oltre 600 navi da crociera, senza alcun incidente di security o problematiche alcune legate alla sicurezza della navigazione”  premettono i primi cittadini, chiedendo di affrontare con nuove normative la specificità del caso, “in particolare attraverso l’individuazione di rotte praticabili e di zone di fonda per la sosta delle navi da crociera, onde permettere che le oltre 150 navi attese per la stagione estiva entrante possano effettivamente scalare i nostri porti”. In caso contrario, “il danno economico arrecato al territorio potrebbe essere immediato ed irreversibile: le compagnie armatrici, insieme alle agenzie marittime di riferimento stanno già valutando altre soluzioni che taglierebbero fuori non solo la riviera di levante, ma presumibilmente l’intero arco ligure dalle rotte delle navi”. E nel pregare i ministri di non colpire il territorio sul piano turistico, “che costituisce l’unica risorsa produttiva esistente al suo interno”, i sindaci assicurano comunque di non essere disinteressati all’ambiente marino: “Chiediamo che, in un contesto di controllo, di attenzione, di stretta vigilanza anche ambientale, realizzata attraverso monitoraggi costanti e continui sotto il coordinamento della stessa Area Marina Protetta, si possa dare sviluppo a quelle attività socio-economiche che costituiscono l’asse portante dell’economia locale”.