Santa Rita di Ne, si profila l’ipotesi di un affitto dell’azienda

Sul punto però c’è scetticismo da parte dei sindacati. Per i sei dipendenti intanto arrivano altri sei mesi di cassa integrazione, mentre avanza la procedura di fallimento. Sei mesi di cassa integrazione in deroga. E’ questo quanto ottenuto dai sindacati per i sei dipendenti della Santa Rita di Ne, tre impiegati e tre operai, che dunque riceveranno almeno una parte dello stipendio fino a tutto il mese di luglio. Oggi c’è stato un incontro per discutere della crisi dell’azienda, alla presenza dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e di un delegato della proprietà, la società Minerali Investimenti. Società che da tempo si sottrae al confronto con sindacati e Regione, ricordiamo che da circa un anno lo stabilimento è chiuso. I sindacati ovviamente si dicono molto preoccupati della situazione, mentre va avanti la procedura di fallimento avviata dai dipendenti: una nuova udienza del procedimento è in programma il 28 marzo a Roma. I sindacati smentiscono che sia stata revocata la concessione alla Minerali Investimenti, come invece si era appreso da fonti regionali nel mese di luglio dell’anno scorso. Al momento si profila un’unica ipotesi di salvataggio: ci sarebbe infatti un soggetto interessato a riprendere l’attività produttiva con la formula dell’affitto d’azienda. Un’ipotesi che però lascia molto dubbiosi i sindacati, per le pessime condizioni in cui versa lo stabilimento e per il periodo dell’anno ormai troppo avanzato per programmare l’attività in vista della prossima estate, stagione clou per il mercato delle acque minerali.