Ospedale di Recco, domani consiglio speciale “aperto”

Consiglio comunale all’aperto e allargato ai comuni del Golfo Paradiso per discutere le sorti dell’ospedale di Recco, dalla chiusura ai dubbi sulla riorganizzazione.

Circa l’ospedale Sant’Antonio di Recco, al momento l’unica certezza pare essere quella della chiusura. Se infatti di questa è certa anche la data, entro l’anno con il trasferimento di ortopedia a Sampierdarena, resta invece incerta la riorganizzazione, tanto in merito alla piastra ambulatoriale quanto al polo riabilitativo ortopedico privato e al country hospital gestito dai medici di base. Cadute definitivamente le speranze dopo l’incontro con l’assessore regionale Claudio Montaldo circa la possibilità di mantenere “in vita” l’ospedale recchese, i dubbi ora avvolgono anche tutti gli altri progetti collaterali. Per questo domani mattina a Recco ci sarà un consiglio comunale speciale, allargato ai consigli comunali degli altri Comuni del Golfo Paradiso, per discutere l’argomento. Il consiglio si terrà in adunanza straordinaria “aperta”, alle 10 presso il piazzale antistante l’Ospedale Sant’ Antonio o, in caso di maltempo, presso la palestra comunale delle scuole elementari e medie di Via Massone. Parteciperanno i comuni di Uscio, Avegno, Camogli, Sori, Pieve Ligure e Bogliasco. “Speriamo che ci sia un’alta affluenza domani – commenta Dario Capurro, sindaco di Reccco, che però spiega che il consiglio “allargato” servirà solo per presentare la delibera della regione, in cui si illustra la riorganizzazione a seguito della chiusura, quella del 4 agosto 2010 – saranno poi i singoli consigli comunali a doverla votare”.
Il sindaco Capurro comunque non si fa una ragione della chiusura: “L’ospedale è stato ristrutturato nel 200 e inaugurato nel 2004 con un investimento di 10 milioni di euro e il rinnovo del personale dirigenziale. Dai conti complessivi della ASL 3 risulta che l’ospedale fosse anche in attivo, quindi le giustificazioni della regione, economiche, contrastano con i dati: c’è confusione e non si comprende proprio il perché della chiusura”. Il problema ora però riguarda il futuro della sanità nel territorio; si delinea infatti una mancanza di strutture per l’utenza, “dal momento che comunque  – prosegue Capurro – il polo riabilitativo, seppur utile per la regione, non potrà soddisfare le esigenze specifiche del Golfo Paradiso”. Insieme a questa, anche una mancanza di “autonomia”: “Il più vicino ospedale è Rapallo, ma mancano i collegamenti – spiega il sindaco di Recco – e per metterli dovranno pagarli i comuni”. E comunque, sempre secondo il sindaco, i posti dell’ospedale di Rapallo non potranno essere sufficienti a coprire le necessità, dato che i 40 posti di medicina dovranno servire già soltanto i 30 mila abitanti di Rapallo, che in estate raddoppiano, più i 35mila del Golfo Paradiso e la Fontanabuona”.